FATUM
L'album
Il 23 dicembre 2022 è stato pubblicato per MIRALOOP DIAMONDS il nuovo disco del duo Yellow Atmospheres “FATUM”.
Si tratta di un concept album che parla della vita, facendo perno sul ruolo del fato. Le nostre vite sono governate dal destino o siamo noi a scrivere la nostra sorte attraverso le nostre scelte?
L’intenzione del disco è far riflettere su questo tema a lungo dibattuto dai grandi filosofi e pensatori di ogni epoca. L’idea embrionale di questo disco si era già manifestata nel 2017, quando “Fatum”, brano inedito presentato per la finale di Uploadsounds, è valso il terzo posto nel Contest musicale dell’Euregio. Ci è voluto un po’di tempo, ma nel 2021 è scattata la molla che ha dato il via a questo
lavoro. Anche in questo caso c’entra un concorso, o meglio, una trasmissione tv dove tra i giurati c’era Jimmy Sax, che ha suggerito di provare ad inserire elementi ritmici ed elettronici alle composizioni basate su arpa e handpan. Da qui è partita la sperimentazione, che ha portato il duo ad attraversare nuovi territori, incontrando una lunga serie di suoni nuovi.
Rispetto ai precedenti lavori discografici “(IN)STABILE” e “KAIROS”, in FATUM troviamo diversi elementi sonori nuovi come strumenti etnici acustici, tastiere/sytnh, campioni di suoni ambientali.
I campioni di suoni ambientali, registrati da Riccardo rappresentano un richiamo ai contesti in cui il duo principalmente si esibisce ( concerti all’alba in montagna, nei boschi, ambito naturale).
La componente elettronica invece ha avuto l’intenzione di esplorare nuovi terreni e generi musicali, sperimentando nuove sonorità. Per quanto riguarda gli strumenti etnici, che provengono dai viaggi di Riccardo, è necessario aprire una parentesi.
Il disco ha iniziato a nascere più o meno a metà del periodo Covid, pertanto era impossibile muoversi e viaggiare. L’idea di inserire questi suoni provenienti da terre lontane sta a rappresentare quella voglia di viaggiare ed esplorare. Visto che fisicamente ciò non era possibile, la musica era l’unico mezzo per poterlo fare.
Sempre in relazione al momento storico ci sono altri aspetti da nominare. Andreaceleste vive a Bolzano, Riccardo in Trentino. Ci sono stati diversi mesi in cui tra le 2 province non si poteva circolare. Così il lavoro preliminare si è svolto a distanza, si può dire in modalità smart working. Una volta che è stato possibile spostarsi è partita la fare di registrazione. Anche questa parte si è scelta di farla in casa, per un duplice motivo: uno era quello di non essere vincolati alle normative
covid, l’altro è un motivo più simbolico che vuole dare il messaggio che anche in momenti
di difficoltà, può nascere qualcosa di bello e realizzare progetti che erano da tanto nel cassetto.
Il momento storico, caratterizzato da isolamento, distanziamento e in molti casi solitudine, ha veicolato l’idea che forse rispetto al passato, dove il duo era abituato a lavorare appunto in 2, questa volta era possibile coinvolgere altri artisti, rendendo l’album il frutto dell’interazione tra più persone, in un’ ottica di inclusività.
Al disco hanno partecipato musicisti, un’attrice, un’artista grafica e un antropologa. I tempi di post produzione sono andati oltre il previsto, ma l’idea iniziale era anche quella di poter dar modo ad altri artisti di “uscire” attraverso il nostro disco in un momento in cui era impossibile suonare o farsi sentire da un pubblico. Per fortuna poi le cose sono cambiate...
Il lavoro di registrazione e pre-produzione è stato fatto in casa di Riccardo, mentre la post-produzione è stata seguita da Miraloop, etichetta che ha pubblicato il lavoro. Ovviamente la modalità scelta di home Recording racchiude in sé dei limiti, anche perché era la prima volta che che Andreaceleste e Riccardo si cimentavano qualcosa di simile, ma ciò rende tutto ancora più personale, oltre ad essere stato un grande insegnamento per sperimentare in prima persona tutte le fasi di produzione del disco.
Anche per i titoli dei brani c’è stata una grande ricerca: una lingua diversa per ogni, includendo hawaiano, armeno, swahili, ecc; anche questa scelta racchiude in sé una visione inclusiva e di abbracciare diverse culture.
La scaletta non segue un ordine logico, ogni brano rappresenta un diverso ramo di un albero immaginario in cui si parte dalle proprie radici, per crescere lungo il tronco che simboleggia la vita. Ogni ramo, ogni strada nella vita apre le porte a qualcosa di diverso, è con queste immagini in mente che è nato l’album.
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